Svelare Internet con Valentina Tanni, storica dell’arte contemporanea
La Terra è un casino, a volte serve Internet per comprenderla. Per capire come fare abbiamo parlato con Valentina Tanni.
La Terra è un casino. Come fanno le persone a capire qualcosa di tutto quello che sta succedendo? Noi non lo sappiamo, quindi lo abbiamo chiesto direttamente a loro.
Io sono Federico Nejrotti e questa è Iceberg, la newsletter per andare a fondo. Chiediamo a esperte ed esperti delle materie più complesse di spiegarci cosa leggono, dove vanno e a chi chiedono per capirle.
Tutto questo lo facciamo insieme aUfficio Furore, studio di progettazione che crea cultura radicale.
Una cosa straordinaria, che andrebbe protetta ad ogni costo, è il gelo di cui consiste Internet. Anche quando nel mondo fisico fa caldissimo, Internet rimane un posto fresco e privo di umidità nonostante il clamoroso impatto ambientale generato dalla sua infrastruttura. Una finzione, certo, ma considerato che siamo sulla punta di un iceberg che si sta sciogliendo credo possa essere legittimo illudersi.
Questa è Iceberg, una newsletter che esce due volte al mese, ogni puntata contiene un’intervista (sempre con le stesse domande) a persone che studiano e capiscono cose complesse. Noi gli chiediamo come fanno a capirle, dove cercano le informazioni e come le organizzano per ritrovarle.
Questa è la terza puntata della nuova stagione di Iceberg. Oggi intervistiamo Valentina Tanni, storica dell’arte contemporanea e professoressa - nel 2020 ha pubblicato Memestetica, un saggio che tenta una cartografia onnicomprensiva del rapporto tra arti visive e culture digitali dagli anni Duemila. Due settimane fa, invece, avevamo fatto qualche fresca chiacchiera con la scienziata Laura Tripaldi.
Chi sei e di cosa ti occupi?
Mi chiamo Valentina Tanni, sono una storica dell'arte contemporanea. Insegno Digital Art al Politecnico di Milano e Culture Digitali alla Naba di Roma e Milano.
Mi occupo principalmente del rapporto tra arte e tecnologia e passo troppo tempo su internet.
Quali sono le prime cose che consulti non appena ti svegli? (tv, siti, app, podcast, newsletter… quello che preferisci)
Non ho una routine precisa, e non è una cosa che faccio sempre di mattina.
In generale, visito un po' di siti di quotidiani e agenzie di stampa, sia italiani che internazionali, giusto per avere un'idea di cosa succede nel mondo, poi apro il feed reader (uso Feedly) e da lì scelgo cosa approfondire.
Ho un feed reader molto pieno e organizzato tematicamente.
Nella casella di posta trovo alcune newsletter che leggo regolarmente, come ad esempio:
Garbage Day, su tutto ciò che c’è ancora di bello su internet;
The Convivial Society, sulla relazione tra società e tecnologia;
Brad Troemel, scritti e appunti dell’artista digitale;
Dirt, una newsletter quotidiana sull’intrattenimento.
Quando ho tempo, durante la giornata, scrollo un po' Twitter, Facebook, Reddit, TikTok e Discord.
Come tieni traccia delle cose interessanti che scopri?
Alcune cose le posto sul mio blog, altre le salvo direttamente all'interno dei progetti aperti su Scrivener, che è il software che uso per scrivere.
Per leggere i longform che trovo online, me li spedisco sul Kindle direttamente dal browser.
Uso anche molti quaderni per prendere appunti, fare schemi e accumulare citazioni utili.
Qual è la prima cosa che fai quando vuoi cominciare una nuova ricerca? (di qualsiasi tipo, sia a titolo personale che in modo “organizzato”)
Non ho un metodo preciso.
Comunque quello che faccio in genere è accedere a tutto quello che è possibile trovare con una ricerca su Google, per poi approfondire verticalmente seguendo link e collegamenti bibliografici.
Man mano che vado avanti, cerco di organizzare i materiali su Scrivener.
Ci consigli alcuni siti, canali, app, podcast, newsletter… che per te sono dei punti di riferimento per tenerti aggiornatə?
Sono tantissimi, ma inizierei da: Boing Boing, OpenCulture, Dangerous Minds, Monoskop, Do Not Research.
Cosa diresti al “te ricercatore” che ha appena iniziato a fare ricerca?
Di provare a essere un po' più ordinata! Ho perso tantissime cose negli anni (libri, riferimenti, fonti), che poi sono stata costretta a recuperare con molta fatica.
Ci dai un consiglio per capire come comprendere cose complesse in modo semplice?
C'è un solo modo per arrivare a spiegare cose complesse in modo semplice: bisogna studiare a fondo e non fermarsi alla superficie.
E soprattutto, dare tempo al nostro cervello di assorbire, elaborare, riflettere, stabilire collegamenti. È un processo che richiede molto tempo.
A un certo punto, dopo tanto studio, le nubi si diradano e si inizia a intravedere qualcosa; sono come delle piccole epifanie.
Questa era la terza puntata della nuova stagione di Iceberg. Se hai nomi da consigliarci per le prossime interviste, consigli o critiche puoi rispondere direttamente a questa mail.
Altrimenti, ci vediamo tra qualche settimana. Puoi iscriverti qui, oppure puoi inoltrare questa puntata a chiunque tu voglia. :)