Decodificare i media con Valerio Bassan, digital strategist
La Terra è un casino. Come fanno le persone a capire qualcosa di tutto quello che sta succedendo? Lo abbiamo chiesto a Valerio Bassan.
La Terra è un casino. Come fanno le persone a capire qualcosa di tutto quello che sta succedendo? Noi non lo sappiamo, quindi lo abbiamo chiesto direttamente a loro.
Io sono Federico Nejrotti e questa è Iceberg, la newsletter per andare a fondo. Chiediamo a esperte ed esperti delle materie più complesse di spiegarci cosa leggono, dove vanno e a chi chiedono per capirle.
Tutto questo lo facciamo insieme a Ufficio Furore, studio di progettazione che crea cultura radicale.
Scusa, cosa ci fai su un grosso blocco di ghiaccio? Forse sei qui per la nuova stagione di Iceberg, che comincia proprio con questa newsletter.
Qualora tu non fossi qui per questo motivo ho una buona notizia e una cattiva notizia: quella buona è che parliamo con persone interessanti, quella cattiva è che - trovandoti su un iceberg - non credo tu abbia grande margine per andare altrove.
Cominciamo, quindi! Se non hai ancora capito di cosa stiamo parlando: Iceberg è una newsletter che esce due volte al mese, ogni puntata contiene un’intervista (sempre con le stesse domande) a persone che studiano e capiscono cose complesse. Noi gli chiediamo come fanno a capirle, dove cercano le informazioni e come le organizzano per ritrovarle.
Questa è la prima puntata della nuova stagione di Iceberg. Oggi intervistiamo il caro amico ed esperto di strategie digitali Valerio Bassan, curatore della newsletter Ellissi.
Chi sei e di cosa ti occupi?
Sono Valerio Bassan e lavoro come consulente nel mondo dei media. Ho co-fondato un piccolo studio indipendente che si chiama Supercerchio.
Ci occupiamo soprattutto di strategie digitali e di monetizzazione.
La mia passione-ossessione è il giornalismo: sono convinto che senza un modello di business che funzioni non ci sia libertà di stampa. Ho anche una newsletter settimanale in cui parlo di tutte queste cose, Ellissi.
Quali sono le prime cose che consulti non appena ti svegli? (tv, siti, app, podcast, newsletter… quello che preferisci)
L’app del The Guardian di solito soddisfa i miei bisogni primari, mi piace il loro approccio slow alle notizie.
Per l’approfondimento invece scelgo podcast e newsletter, perché posso infilarle nei buchi della giornata.
Tra le mie preferite ci sono Tedium, Heated, Platformer, Not Boring. Tutto il resto è un rabbit hole di storie Instagram, subreddit e canali YouTube e Telegram, ma lì mi affido molto al caso e agli algoritmi.
Come tieni traccia delle cose interessanti che scopri?
Ho un Google Sheet che si chiama The Everything List dove salvo siti e fonti che mi piacciono e di cui mi fido, divise per argomento. È un po’ il mio salvavita quando cerco ispirazione o nuove idee.
I singoli articoli che non voglio perdere diventano dei bookmark su Notion, che uso anche per scrivere la mia newsletter. In situazioni di emergenza, faccio uno screenshot dal telefono e via.
Tutto il resto va irrimediabilmente perduto. Non credo di essere mai riuscito a ritrovare quello che cercavo nella cronologia del browser.
Qual è la prima cosa che fai quando vuoi cominciare una nuova ricerca? (di qualsiasi tipo, sia a titolo personale che in modo “organizzato”)
Un po’ quello che facciamo tutti, credo.
Quando mi devo occupare di un tema di attualità, cerco l’argomento su Google News e su Twitter e mi leggo tutti gli articoli più interessanti che ne hanno parlato nell’ultimo mese — per avere un’idea di dove si stia muovendo la conversazione.
Quando invece si tratta di una ricerca storica, comincio sempre da Wikipedia e mi perdo tra i termini correlati, anche per trovare una visione laterale o uno spunto diverso.
Ci consigli alcuni siti, canali, app, podcast, newsletter… (quello che preferisci) che per te sono dei punti di riferimento per tenerti aggiornatə?
Per chi è interessato all’evoluzione dei media e del giornalismo, consiglio il canale Telegram del Reuters Institute di Oxford, la sezione What We’re Reading del Nieman Lab di Harvard e newsletter come The Rebooting, The Fix o Charlie de Il Post.
Cosa diresti al “te ricercatore” che ha appena iniziato a fare ricerca?
Lasciati portare fuori strada.
Ci dai un consiglio per capire come comprendere cose complesse in modo semplice?
Semplice, comincia dall’inizio. Senza il contesto è impossibile comprendere il resto.
Questa era la prima puntata della nuova stagione di Iceberg. Se hai nomi da consigliarci per le prossime interviste, consigli o critiche puoi rispondere direttamente a questa mail.
Altrimenti, ci vediamo tra qualche settimana per la prossima puntata della nuova stagione di Iceberg. Puoi iscriverti qui, oppure puoi inoltrare questa puntata a chiunque tu voglia. :)