Accettare la complessità con Ruggero Rollini, comunicatore della scienza
Per la quinta puntata della prima stagione di Iceberg, abbiamo parlato con Ruggero Rollini: comunicatore della scienza.
NOTA: Questa è una vecchia puntata di Iceberg. Risale alla prima stagione della newsletter, originariamente pubblicata su Planit.
La Terra è un casino. Come fanno le persone a capire qualcosa di tutto quello che sta succedendo? Noi non lo sappiamo, quindi lo abbiamo chiesto direttamente a loro.
Io sono Federico Nejrotti e questa è Iceberg, la newsletter per andare a fondo. Chiediamo a esperte ed esperti delle materie più complesse di spiegarci cosa leggono, dove vanno e a chi chiedono per capirle.
Tutto questo lo facciamo insieme a Ufficio Furore, studio di progettazione che crea cultura radicale.
Chi sei e di cosa ti occupi?
Mi chiamo Ruggero Rollini e sono un comunicatore della scienza. Per mestiere io parlo di scienza, in particolare di chimica e di chimica dell’ambiente.
Quali sono le prime cose che consulti non appena ti svegli? (tv, siti, app, podcast, newsletter… quello che preferisci)
Quando riesco a svegliarmi alle 7, che è più o meno l’orario a cui punto la sveglia, ascolto Prima Pagina su Radio 3, che è un’ottima rassegna stampa per la giornata e poi sono iscritto alla newsletter del Guardian e di diversi journal scientifici: Science, Nature, Environmental Research Letter.
Come tieni traccia delle cose interessanti che scopri?
Se sono articoli di riviste scientifiche li salvo nelle loro cartelle su Zotero, che è un programma gratuito per tenere traccia della bibliografia. Poi scarico e catalogo gli articoli in questione.
Se sono invece articoli di giornale li salvo su Pocket, che è un’applicazione gratuita che mi permette di salvarli, taggarli e catalogarli.
Qual è la prima cosa che fai quando vuoi cominciare una nuova ricerca? (di qualsiasi tipo, sia a titolo personale che in modo “organizzato”)
Inizio a vedere se ci sono dei report internazionali su quel tema, più recenti sono meglio è — in particolari quelli di istituzioni europee e statunitensi che producono report in modo pubblico.
Se non c’è nulla di particolare cerco delle review recenti. Poi, fatto un quadro della questione, cerco i singoli articoli che ritengo più importanti per il discorso che voglio fare.
Ci consigli alcuni siti, canali, app, podcast, newsletter… (quello che preferisci) che per te sono dei punti di riferimento per tenerti aggiornatə?
ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale;
SNPA, il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente;
NASA Climate Change, la newsletter della NASA sull'emergenza climatica;
La sezione del Guardian dedicata all'ambiente.
In generale, però, non piace il concetto di tenermi aggiornato: sono temi che hanno una portata lunghissima, non c’è urgenza assoluta nello studiarli. È molto più importante avere ben chiaro il quadro generale.
Cosa diresti al “te ricercatore” che ha appena iniziato a fare ricerca?
Non lo so, perché non sono un ricercatore.
Ci dai un consiglio per capire come comprendere cose complesse in modo semplice?
Non si può!
È questa la questione delle cose complesse che non sono complicate: sono profondamente inter-relate.
Sono legate da sistemi di dipendenza molto spesso non lineari che interagiscono tra di loro in maniera non sempre intuitiva.
Non c’è un modo semplice di capirli, la cosa migliore forse è accettarne la complessità, e iniziando ad accettarla allora approfondire ogni singolo aspetto e scoprire la rete di diversi fattoriche li compone.
Questa era la quinta puntata della prima stagione di Iceberg. Se hai nomi da consigliarci per le prossime interviste, consigli o critiche puoi rispondere direttamente a questa mail.
Altrimenti, ci vediamo tra qualche settimana. Puoi iscriverti qui, oppure puoi inoltrare questa puntata a chiunque tu voglia. :)